Il Golden Power è un meccanismo legislativo introdotto in Italia con l’obiettivo di tutelare l’interesse nazionale riguardo a specifici settori strategici dell’economia. Il termine è diventato di uso comune soprattutto nell’ambito delle acquisizioni societarie e degli investimenti esteri in aziende operanti in settori vitali per il paese. Questo strumento consente allo Stato di esercitare un potere speciale su alcune operazioni economiche, impedendo che determinate imprese vengano acquisite da soggetti esteri che potrebbero compromettere la sicurezza nazionale, la stabilità dell’economia o i settori strategici.

Il Golden Power è regolato dal Decreto Legislativo 21 novembre 2012, n. 21, che ha previsto la possibilità di intervento dello Stato in operazioni che riguardano settori come la difesa, l’energia, le infrastrutture critiche e altre aree ritenute strategiche per l’Italia.

La normativa consente al governo di vietare o condizionare l’acquisizione di partecipazioni rilevanti in queste imprese, se la transazione può compromettere la sicurezza, l’ordine pubblico o l’economia del paese. Questo strumento di tutela economica è diventato sempre più importante, soprattutto alla luce dei cambiamenti geopolitici e delle preoccupazioni relative agli investimenti esteri diretti.

Come funziona il Golden Power: i settori tutelati

Il Golden Power si applica a determinate operazioni in cui un’entità esterna cerca di acquisire una partecipazione significativa in aziende italiane che operano in settori strategici. Questi settori sono stati definiti dalla legge come fondamentali per la sicurezza nazionale, l’economia e l’ordine pubblico. Le operazioni sotto il controllo del Golden Power riguardano, in particolare, settori come la difesa, l’energia, le telecomunicazioni, i trasporti, le infrastrutture critiche e l’innovazione tecnologica.

Nel dettaglio, la legge stabilisce che il governo possa esercitare un diritto di veto su operazioni che comportano l’acquisizione di partecipazioni rilevanti in imprese operanti in questi ambiti. La soglia per l’attivazione del Golden Power varia a seconda del settore.

Ad esempio, in alcuni settori, il governo può intervenire se un investitore estero acquisisce una partecipazione superiore al 10% del capitale sociale, mentre in altri la soglia può essere più alta. La legge è stata pensata per tutelare gli interessi strategici dello Stato, ma anche per garantire una maggiore trasparenza e sicurezza in un contesto di crescente globalizzazione dei mercati.

In aggiunta, il governo può estendere l’applicazione del Golden Power a operazioni che riguardano tecnologie emergenti, come la cybersecurity, un aspetto sempre più cruciale per la protezione delle infrastrutture vitali del paese.

Le modalità di intervento e le decisioni del governo

Il meccanismo di intervento del Golden Power si attiva quando un’operazione societaria rilevante coinvolge un’impresa che opera in uno dei settori strategici definiti dalla legge. Quando una società estera cerca di acquisire una partecipazione significativa in una società italiana, l’operazione deve essere notificata al governo italiano. La notifica obbligatoria consente al governo di esercitare il proprio potere di intervento e decidere se autorizzare, bloccare o condizionare l’operazione.

Il governo, attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha 30 giorni di tempo per esaminare la notifica e decidere se esercitare il Golden Power. Se necessario, questo periodo può essere esteso a ulteriori 45 giorni, per un massimo di 75 giorni in totale. Durante questo periodo, il governo può richiedere informazioni aggiuntive all’impresa coinvolta e all’acquirente estero, per valutare il possibile impatto dell’operazione sulla sicurezza nazionale o sulla stabilità dell’economia.

Se il governo ritiene che l’operazione possa compromettere gli interessi strategici del paese, può decidere di bloccarla o imporre condizioni. Le condizioni possono includere, ad esempio, l’obbligo di garantire la continuità operativa dell’impresa o di limitare l’accesso a dati sensibili. In casi estremi, il governo può anche ordinare la revoca dell’operazione, impedendo l’ingresso dell’investitore estero nell’impresa.

Il Golden Power nel contesto internazionale e le sue implicazioni

Il Golden Power si inserisce in un contesto internazionale in cui le preoccupazioni relative alla sicurezza economica e nazionale sono in continuo aumento. A livello globale, molti paesi stanno implementando legislazioni simili per proteggere le loro risorse strategiche da acquisizioni da parte di investitori esteri, in particolare da stati che potrebbero rappresentare un rischio per la loro sovranità. L’Unione Europea, ad esempio, ha cercato di armonizzare le normative sui controlli sugli investimenti, incoraggiando i paesi membri a rafforzare i propri strumenti di protezione, inclusi i Golden Power.

In un contesto sempre più globalizzato e interconnesso, l’Italia non è l’unica nazione ad aver adottato misure di protezione simili. Paesi come Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito hanno introdotto normative simili per preservare i propri settori strategici. La normativa italiana si distingue, tuttavia, per l’ampiezza dei settori tutelati e per la sua flessibilità nell’adattarsi alle nuove sfide tecnologiche, come la cybersecurity e le innovazioni tecnologiche, che sono sempre più al centro degli interventi governativi.

L’introduzione del Golden Power ha avuto implicazioni significative anche in relazione agli investimenti esteri. Se da un lato ha dato maggiore sicurezza alle imprese italiane, proteggendole da acquisizioni indesiderate, dall’altro ha generato preoccupazioni tra gli investitori, che potrebbero temere un intervento eccessivo da parte dello Stato. Gli effetti di queste leggi sono quindi complessi e devono essere monitorati, poiché potrebbero influire sul flusso di investimenti esteri e sulla competitività internazionale delle imprese italiane.

Di Serena